Missione Turchia, terra di incontri e frontiere

recensione al libro di Roberto Ugolini

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Lasciata la patria, la casa, la sicurezza e il benessere, la famiglia Ugolini va in missione in Turchia per essere esempio concreto di vita cristiana.

Questo trasferimento rappresenta la “chiamata” al viaggio, all’incontro, alla ricerca della fraternità universale di cui parla papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti.

Roberto Ugolini è l’autore del volume “Cristalli di neve, fiocchi di cotone – Turchia, terra di incontri e di frontiere”. La sua, è una coinvolgente testimonianza di una missione lunga 21 anni.

Dal 2000 al 2021 da quando lui, sua moglie Gabriella e sua figlia Costanza rispondono alla chiamata del Signore, decidendo di vivere in Turchia tra Sanliurfa, Van, zona all’estremo confine orientale del Paese, e Istambul, l’antica Costantinopoli.

Vivono e condividono con coraggio la realtà quotidiana di profughi e famiglie povere di varie etnie: curde, turche, armene, afghane, iraniane, siriane e migranti di ogni dove.

Imparano diverse lingue per comunicare e incontrare l’“altro”; conoscono storie di vite spezzate e situazioni al limite della sopravvivenza; aiutano e partecipano ai dolori e alle sofferenze.

Nel libro commuove la storia della giovane iraniana Zehra che in prigione sotto tortura, ripete senza sosta le parole di Gesù al Padre “perdona loro il male che stanno facendo”(Lc 23,34).

L’autore – scrive – che il mondo è pieno di realtà evangeliche come quella di Zehra e nel libro riporta quello che lui e la sua famiglia hanno vissuto e conosciuto.

Nella prefazione l’Arcivescovo di Izmir Martin Kmetec – sottolinea – che Roberto Ugolini “voce narrante del libro, vede nelle sofferenze e nella purezza di vita delle persone incontrate nel cammino, un’umanità già redenta.

Il Regno dei Cieli – diceva Gesù – appartiene ai poveri e ai piccoli”.

Le pagine di questo libro non vogliono essere il racconto della vita in missione degli Ugolini “quanto – sottolinea Roberto – il racconto dell’importanza che le vite degli altri hanno avuto nella nostra vita, fino a trasformarla profondamente”.

Quattordici anni di preparazione, con il gesuita padre Paolo Bizzetti hanno portato Roberto, Gabriella e Costanza a prendere la decisione definitiva di lasciare Firenze, città natale, per essere inviati fidei donum al vicariato dell’Anatolia. Un autentico e luminoso esempio di missione familiare.