Etiopia-Tigray: dopo il ‘cessate il fuoco permanente’ inizia la fase più delicata

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Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres mette in guardia: l’accordo raggiunto in Sudafrica tra governo etiope e la leadership del Tigray per un cessate il fuoco permanente, è un primo passo importante ma non ancora la soluzione definitiva.

 Si tratta di «passi coraggiosi» compiuti da entrambe la parti in conflitto, dice Guterres, ma ora vanno sostenuti dall’intera comunità internazionale.

«L’accordo è un primo passo decisivo verso la fine di un conflitto devastante che dura da due anni nel quale le vite e i mezzi di sussistenza di tanti etiopi sono andati perduti», sono le sue parole.

Si apre in effetti una delicata fase di mediazione per rafforzare l’esile intesa e renderla davvero una alternativa di pace tra Tplf e governo di Aby Ahmed in Etiopia.

L’annuncio del cessate il fuoco è stato dato da Olesegun Obasanjo, ex presidente nigeriano mediatore per conto dell’Unione Africana.

Si procede ora ad un «disarmo ordinato, progressivo e coordinato» e ad un «ripristino della legalità», e «riattivazione dei servizi», come fanno sapere le agenzie stampa.

Il fatto però che l’Eritrea (che pure è implicata nel conflitto) non partecipi al negoziato preoccupa non poco i mediatori e le Nazioni Unite.

Il timore è che si possa trasformare da conflitto interno all’Etiopia ad una guerra che vede protagonista l’Eritrea bellicosa di Afewerki.