Verso la GMM/ 7: Giacomo e Silvia in Perù, Amazzonia tra povertà e bellezza

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«Siamo da cinque anni in missione a Pucallpa, una città che sorge nella parte più occidentale della foresta amazzonica, in Perú, ci occupiamo di un centro giovanile legato alla parrocchia». 

La vita a Pucallpa (alla fine dell’Ottocento era una missione francescana sperduta nella selva e ora conta 220mila abitanti) è tutto sommato tranquilla, ma la periferia appare molto degradata, nonostante confini con la meraviglia della foresta.

A raccontarcelo al telefono dal Perù sono due fidei donum della diocesi di Milano, Giacomo Crespi e sua moglie Silvia, col piccolo Diego arrivato due anni fa e nato proprio in Perù.

«Quattro mesi l’anno il fiume Ucayali (il Rio delle Amazzoni peruviano ndr.) esonda e perciò le case nella fascia periferica della città sono costruite su palafitte. C’è un grosso problema legato alla questione sanitaria: le zanzare portano malattie come la Dengue o lo Zika virus e c’è molto degrado», ci spiega Silvia, che all’ottavo mese di gravidanza aspetta una bambina.

Il disagio della vita quotidiana ai margini della grande Amazzonia non offusca però la bellezza delle relazioni: «vediamo sempre nella povertà un problema. ma ci sono anche tante cose belle – dice la missionaria – c’è la bellezza di una vita semplice e meno frenetica. La possibilità di dedicare il giusto tempo alle cose e alle persone».

Giacomo spiega che il prossimo anno termineranno il secondo mandato e rientreranno in Italia:

«siamo sereni, questo rientro non ci spaventa, il nostro mandato missionario ci chiede di mantenere uno stile di missione ovunque, anche quando saremo di nuovo a casa.

Qui ci è stato affidato il compito di aprire un Centro giovanile in parrocchia, un luogo di aggregazione laddove normalmente il ruolo genitoriale è molto fragile, ogni famiglia ha anche dieci/undici figli, molte donne sono sole e i ragazzi non hanno dove incontrarsi, svolgere delle attività».

La storia di questa coppia missionaria inizia alcuni anni fa non in America Latina ma in Africa, come racconta Giacomo: «ci siamo conosciuti in missione e fidanzati e quando ci siamo sposati abbiamo scelto di partire per un periodo più lungo».

« A 18/19 anni abbiamo fatto una prima esperienza estiva di missione in Ruanda – ricorda – All’inizio andavamo per un mese soltanto, ma poi abbiamo capito che era qualcosa che dava un senso alla nostra vita e volevamo dedicargli più tempo».

Il cambio di passo però è arrivato col primo figlio: «Affrontare la nascita del primo figlio qui, in missione in Perù, ha cambiato la nostra presenza, l’ha arricchita. le persone con cui condividiamo la quotidianità qui sono orgogliosissime che Diego è peruviano. C’è una grande contentezza della condivisione».