Verso la Giornata Missionaria Mondiale 7/ Missione Italia-Brasile

Soave Buscemi, missionaria laica, ci racconta com'è la formazione biblica sulle piattaforme social, restando con il cuore in missione

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«Il Brasile è ancora nel bel mezzo della pandemia, come la Lombardia a marzo scorso. Il governo centrale continua a negarlo, ma i morti ammontano ormai a oltre 150mila; tuttavia il Brasile è un grande Paese federalista e ci sono alcuni Stati che hanno fatto scelte più oculate di altri».

Sta di fatto che in questa fetta di mondo latinoamericano il Coronavirus continua a procurare danni inimmaginabili, soprattutto fra i più fragili, le popolazioni indigene, che oramai muoiono anche per le patologie più comuni. Gli infetti arrivano a circa 8 milioni di persone.

A raccontarcelo da Milano, dove è stata costretta a tornare in seguito al lockdown, è  la biblista Maria Soave Buscemi, missionaria con esperienza trentennale in Brasile, a lungo nello Stato di Santa Catarina, a Sud del Paese.

«Io credo che non ci sia stata una volontà aprioristica di distruggere queste popolazioni, ma di certo si è cavalcato il cavallo – ci spiega – : se la terra viene considerata solo un mezzo di produzione, una volta che si spopola è più utile per l’estrattivismo: la si impiega per fare agrobusiness, che è quello che sta accadendo qui».

Oggi la missione di Soave Buscemi “a distanza” come ci spiega: «ho accompagnato tutta la formazione via zoom, in collegamento con la facoltà teologica di Sao Felix; ho dovuto sperimentare una forma nuova di lavoro, stravolgendo i normali ritmi di vita, gli orari (spesso notturni) e la modalità di insegnamento, poichè rientrata in Italia non avevo con me i libri, che sono rimasti in Brasile»). Non solo la sua missione non ha perso di efficacia, ma ha messo alla prova nuove modalità e una creatività di incontro inaspettata.

Eppure il cuore di Soave è rimasto lì, con il popolo brasiliano che soffre in modo indicibile: «quando nei villaggi muore un anziano, muore un’intera biblioteca: gli anziani qui sono il respiro dell’identità. L’idea è che “siamo e saremo, perchè siamo stati“. Tant’è che i più giovani, rimasti senza la guida degli anziani e dei capi-villaggio si sentono sperduti e hanno perso ogni punto di riferimento. Aumentano molto anche i suicidi tra i più giovani».

A proposito della situazione politica generale del Brasile, Soave Buscemi già in passato aveva spiegato che «si va verso teocrazie vuote di orizzonti di fede e riempite di violenza», con una manipolazione della religione cristiana in senso ideologico, da parte di una destra pentecostale che strumentalizza la bibbia.