Sudan: Padre Kizito e la novena di Natale sui Monti Nuba

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«Sto facendo una novena di Natale particolare, in giro per i Monti Nuba del Sudan, a visitare le comunità e le due scuole primarie e l’istituto di formazione dei maestri che Amani e Koinonia hanno costruito e gestito ormai 20 anni fa».
Il racconto è di padre Kizito Sesana, missionario comboniano storico, che da Juba quest’anno è arrivato nelle zone più remote per raggiungere le comunità dei monti.
«Con due amici video-giornalisti che fanno un bel lavoro di documentazione sono partito da Nairobi il 16 dicembre ed arrivato qui dopo due giorni di viaggio: voli di linea, voli delle Nazioni Unite e poi tante, troppe, ore di fuoristrada», scrive sul suo profilo facebook.
Un avvento e poi una vigilia, quella di padre Kizito, quasi ‘necessaria’ che arriva dopo anni di lontananza obbligata da queste zone.
Lui stesso racconta: «il Covid mi ha tenuto lontano dai Nuba per quasi tre anni. Già il sostegno che avevamo dato alle scuole e alle comunità cristiane per oltre vent’anni si era affievolito molto».
In visita alle scuole, dice il missionario «troviamo quasi solo maestri, perché è tempo di vacanze.  Un po’ di sconforto nel vedere che le strutture murarie si sono deteriorate molto, che gli studenti sono aumentati e le aule sono assolutamente insufficienti».
Però anche sollievo «nel vedere che le attività continuano con il sostengo nella comunità locale che retribuisce i maestri in natura; gioia  e orgoglio  nel verificare che i nostri ex-studenti sono ormai impegnati sia come maestri nelle stesse scuole dove hanno imparato ma anche in molti servizi ed attività».
Nel trovare molte ragazze che oggi insegnano, padre Kizito incontra anche un ragazzino, che «mi porge la mano e dice “Sono Musa, ho fatto le prime classi qui a Kujur Shabia, poi sono andato profugo in Kenya, ho fatto la superiore, vinto una borsa di studio e adesso sono stato accettato all’università di Juba per studiare medicina. Tornerò a lavorare qui!».
Sono storie ed incontri che riempiono di speranza perchè fano pensare ai frutti raccolti:
«riecheggiano le parole di Yusuf Kawa di oltre venti anni fa “Maestri, abbiamo bisogno di maestri e di scuole, il resto lo possiamo fare da soli” e cresce la voglia di continuare a camminare a fianco dei Nuba».
Poi, dopo le sue visite padre Kizito si rimette in strada «per un ritorno che sarà più lungo, perché ci saranno soste forzate.
Messa di Natale a Juba, nella chiesa pubblica dei Comboniani, e poi il pomeriggio di Natale a Kivuli».