Scalabriniani sul naufragio: “sta a noi rimettere al centro la dignità dei migranti”.

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“Se i politici e la politica proprio non riescono a vedere al di là dei miseri interessi di parte, tocca alla società civile prendersi la responsabilità di rimettere al centro dell’attenzione la dignità della persona umana, la dignità dei migranti, la dignità dei cittadini che non vogliono negare le realtà, la durezza e la complessità delle migrazioni odierne, che non sono dissimili dal passato”.

Lo dicono i missionari Scalabriniani in una nota riportata dall’agenzia stampa Sir.

“In fondo, dei morti, di questi e dei 25 mila che li hanno preceduti nel ‘cimitero Mediterraneo’ – fanno notare –, non interessa a nessuno: chi sono, chi lasciano, cosa cercano, cosa portano con sé: quali sogni, speranze, aspirazioni…, perché scelgono di mettere a rischio la loro vita e quella dei loro cari”.

Il tremendo naufragio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, nelle acque a largo di Crotone, a 150 metri dalla costa calabra, nei pressi della spiaggia della frazione Steccato di Cutro.

Al momento risultano morte 63 persone, tra cui almeno tre bambini: sono tutti migranti provenienti da Paesi in guerra o assediati da regimi liberticidi, dalla Siria all’Afghanistan.

“Costruiamo nuove politiche capaci di garantire”, dicono gli scalabriniani, come ripeteva san Giovanni Battista Scalabrini, “libertà di migrare sì, ma non libertà di far emigrare”.