Pakistan, Vescovo diocesi di Multan: “dialogo interreligioso e istruzione, le mie priorità”

In visita alla Fondazione Missio a Roma, padre Yousaf Sohan ha parlato delle molte sfide aperte e del dramma fondamentalismo

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Foto Missio

E’ il primo vescovo locale nominato nella diocesi di Multan, in Pakistan, ed ha assunto il suo servizio episcopale a febbraio di quest’anno, dopo che Papa Francesco a dicembre 2022 lo aveva scelto come pastore di una diocesi bella ma difficile.

Si tratta di padre Yousaf Sohan, sacerdote del Punjab, la regione più popolosa ad Est del Pakistan e la seconda più vasta al confine con l’India.

«La gente qui è molto povera e i salari sono bassissimi, noi aiutiamo la rinascita soprattutto attraverso l’istruzione primaria e secondaria, che è una delle mie priorità», ci spiega in questa intervista.

La costruzione e la gestione di scuole cattoliche per tutti gli studenti, è una delle principali attività e l’impegno assunto da padre Sohan, che viene da una parrocchia della medesima regione.

Il vescovo, di passaggio a Roma, è stato ospite della Fondazione Missio, dove ha raccontato i dettagli della sua “missione” pastorale nella diocesi poverissima di Multan.

L’impegno episcopale è una sfida aperta su più fronti, ci confida il vescovo: dialogo interreligioso, tentativo di pacificare gli animi dei gruppi fondamentalisti e potenziamento dell’istruzione di base, sono le principali sfide.

«Sono stato nominato dalla Conferenza episcopale a capo della Commissione per il dialogo interreligioso – spiega – e in questa veste promuoviamo pace, armonia e scambio.

Alcuni dei gruppi fondamentalisti portano avanti azioni di disturbo e violenza: ci sono spesso incendi e azioni illecite, noi cerchiamo di dissuaderli e di creare maggiore armonia».

Foto Missio

Tuttavia il vescovo precisa che da parte di questi gruppi violenti «si tratta di una strumentalizzazione della religione».

A vantaggio della Chiesa e della missione c’è invece la buona notizia «dell’incremento delle vocazioni, che crescono ogni anno – dice padre Sohan – e questa è la nostra forza».

Composta da 18 parrocchie (nonostante i cristiani siano appena il 3% del totale e il 94% della popolazione sia di religione islamica) Multan «dal punto di vista ambientale è dominata dal deserto, con conseguenti problemi legati alla scarse attività produttive, alla povertà, ai salari bassi e non da ultimo ai danni delle recenti alluvioni, poichè si trova in basso», in un’area depressa sulla quale le forti piogge si sono abbattute in modo violento.

L’auspicio è quello di veder crescere una popolazione giovane e istruita che possa in futuro tener testa ad un Paese dalle molte potenzialità.