Mozambico, l’avanzata dei terroristi a sud di Cabo Delgado

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Il nord del Mozambico è fortemente in pericolo, attaccato nuovamente da gruppi armati jihadisti che stavolta si sono spinti fino al distretto di Chiúre, molto più a sud di Pemba, provincia di Cabo Delgado.

Dopo l’attacco del 12 febbraio scorso alla chiesa e agli uffici della missione di Nostra Signora dell’Africa a Mazeze, il panico si è diffuso in tutta l’area.

E l’allarme terrorismo è di nuovo molto elevato.

«Sono entrati pesantemente armati e hanno mitragliato tutto, dalla chiesa alla segreteria», ha spiegato qualche giorno dopo, ai microfoni di Radio Pax dell’arcidiocesi di Beira, padre Salvador María Rodrigues.

I gruppi di ‘insurgentes’ stanno avanzando in modo “preoccupante”, fa sapere l’analista Tomas Quefase al giornale Voa Portugues (qui).

Gli uomini armati, che oramai si spostano con disinvoltura, hanno attraversato il distretto di Quissanga, quelli di Metuge, Ancuabe e Mecufi, e lungo il cammino hanno trovato «pochissima resistenza da parte delle forze dell’ordine e di difesa mozambicane», dice l’analista.

In riferimento all’attacco alla chiesa di Mazeze, padre Salvador ha raccontato che i terroristi (che si dicono affiliati all’Isis) non hanno risparmiato nulla, dando alle fiamme qualsiasi cosa.

La voracità con la quale i gruppi armati si impossessano dei beni altrui, distruggono le proprietà e costringono la gente ad abbandonare la terra, è con ogni probabilità segno di una strategia della ”tabula rasa’ che consente poi di insediarsi.

Allontanare gli abitanti per conquistare territori o quantomeno per radere al suolo tutto ciò che c’è e sfidare il governo: questa la dinamica del terrore.

«Hanno bruciato tutto – conferma padre Salvador – le botteghe, le case circostanti, un’automobile e persino il Centro di salute di Mazeze».

Vandalismo allo stato puro, in una regione del Mozambico ricca di minerali e di gas, dove le multinazionali degli idrocarburi da anni continuano il loro business di estrazione a Cabo Delgado.

Le missionarie comboniane presenti a Nampula, diocesi molto più a sud di Pemba, si dicono allarmate per una situazione che va peggiorando sotto gli occhi di una comunità internazionale sostanzialmente inerte.

(La foto in apertura è priva di copyright, Pexel. Veduta della spiaggia di Beira)