Una parte della Chiesa Usa sotto choc, appello alla democrazia

L'attacco al Congresso sconvolge molti leader religiosi, chiese protestanti in prima linea contro il suprematismo bianco.

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Diversi leader della Chiesa cattolica e protestante negli Stati Uniti si sono detti scioccati dopo il tragico assalto di ieri al Congresso americano da parte dei sostenitori di Donald Trump. Hanno condannato l’azione violenta e fatto appello agli interlocutori politici e alla società civile americana, affinchè si ristabilisca un clima più pacifico..

Ma soprattutto hanno preso le distanze da un certo tipo di America che “non appartiene” alla Chiesa, dicono, e alla gran parte del suo popolo. 

Il quotidiano America Magazine riporta le parole dell’arcivescovo cattolico José Gomez, presidente della Conferenza Episcopale degli Usa: “questo non è ciò che noi siamo, in quanto americani”, dice Gomez.

“La transizione pacifica del potere è uno dei capisaldi di questa grande nazione – aggiunge l’arcivescovo – In questo momento preoccupante dobbiamo riaffidarci ai valori e ai principi della democrazia, e rimanere uniti come un’unica nazione sotto Dio”.

Il segretario generale ad interim del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), il reverendo Ioan Sauca, come riporta l’agenzia Sir ha espresso “grave e crescente preoccupazione” per questi sviluppi.

“La politica populista e divisiva degli ultimi anni ha scatenato forze che minacciano le basi della democrazia negli Stati Uniti e (nella misura in cui gli Usa rappresentano un esempio per altri Paesi), nel resto del mondo”, ha detto Sauca, in una nota del Wcc diffusa ieri sera.

“Di conseguenza, questi sviluppi hanno implicazioni ben oltre la politica interna americana e sono di grave preoccupazione internazionale”.

La reazione violenta dei supporter del presidente uscente è esplosa dopo i risultati del voto in Georgia, dove per la prima volta sarà eletto un senatore di colore, il dem Raphael Warnock, reverendo protestante. Warnock è anche il primo Democratico ‘nero’ a rappresentare uno stato del Sud, in Senato.

Diverse parrocchie protestanti, a Washington, sono impegnate a contrastare la visione razzista e suprematista che fa capo alla leadership trumpiana (e che peraltro, come ripetono da mesi gli osservatori internazionali, non cesserà con la caduta dell’ex presidente Donald Trump).

Già ai tempi della protesta Black Lives Matter, ancora adesso molto attiva contro il razzismo, chiese e parrocchie si sono schierate.

Come seguaci di Gesù Cristo rifiutiamo la chiamata alla violenza del presidente (Donald Trump ndr.) e continuiamo a proclamare che ‘le vite dei neri contano'”, aveva dichiarato martedì scorso la pastora protestante Amy Butler, in un video disponibile su facebook.

La sua chiesa, la National City Christian Church di Washington, ha issato un enorme manifesto con la scritta Black Lives Matter, sulla facciata dell’edificio sacro, come riporta la CNN.

“Noi ci opponiamo agli ideali del suprematismo bianco e del nazionalismo cristiano – ha detto ancora la reverenda Butler – e dichiariamo che la nostra Chiesa continuerà ad essere un luogo di pace e guarigione”.

Nel frattempo si aggrava il bilancio di morti e feriti: il barbaro assalto di ieri a Capitol Hill ha provocato quattro morti e 13 feriti.

Sono state arrestate 52 persone: si tratta di adepti della cosiddetta teoria di QAnon, ossia persone che abbracciano idee di estrema destra, definendosi neonazisti e suprematisti bianchi, negazionisti dell’olocausto.

E’ uno di loro Jack Angeli, l’uomo la cui foto ha fatto il giro del mondo sui social e sulla stampa internazionale, con indosso abiti da vichingo.

La foto a corredo di questo articolo è tratta dal sito della Cnn a questo link.