Castel Volturno, p. Moschetti: “è arrivato un dono inaspettato dal Papa”

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Papa Francesco è intervenuto direttamente in favore della popolazione sofferente di Castel Volturno, comune campano che conta oltre 15mila immigrati di origine africana, donando 20 mila euro al Comitato di volontari che si è costituito per l’emergenza Covid-19.

“Mi ha chiamato al telefono padre Konrad, l’elemosiniere del Papa – ci racconta padre Daniele Moschetti, missionario comboniano –  e mi ha chiesto ‘cosa possiamo fare per voi?’. Ha detto che il papa era contento per tutte le attività che portiamo avanti sia nell’emergenza che nella quotidianità, prima che scoppiasse la pandemia.  Io non sapevo cosa rispondere, e allora lui mi ha annunciato che avrebbe donato 20mila euro per le necessità più impellenti e che quel dono sarebbe stato il segno della vicinanza del Papa”.

La somma è stata devoluta alla Caritas diocesana di Capua, che segue da vicino tutte le attività del Comitato Castel Volturno Solidale, e sarà impiegata per acquistare cibo, medicine, pannolini, bombole a gas e tutto ciò che serve.

“Io avevo fatto circolare un messaggio con la richiesta di aiuto il lunedì di pasquetta, e il martedì mattina mi è arrivata questa telefonata inaspettata, mentre stavamo facendo le consegne dei pacchi, assieme  ai molti volontari”, spiega.

Padre Daniele ha invitato l’elemosiniere ad andare a Castel Volturno, quando le condizioni lo permetteranno. Mentre parla con noi al telefono, il comboniano è sul campo: sta distribuendo pacchi alimentari, un’attività che prosegue ininterrottamente da quando  è iniziata l’emergenza. Fin da subito si è costituito il Comitato Castel Volturno solidale, composto da tutto l’associazionismo di stampo cattolico e non, presente nella cittadina.

Ne fanno parte oltre alla Caritas, al centro Fernandes per immigrati, Emergency, le parrocchie, i comboniani ed altri gruppi.

Ma il Comitato non agisce da solo, fa parte del Centro Operativo Comunale, cui afferiscono polizia municipale e servizi sociali. Si tratta insomma di una vera e propria task force tesa ad alleviare il disagio di centinaia di famiglie, sia italiane che straniere, che per via della quarantena, non lavorano e non hanno di che vivere.

“Non è sempre facile lavorare tutti assieme, ma ci stiamo provando – dice ancora padre Daniele – E’ un esperimento e la finalità è quella di non lasciare sole le persone che altrimenti sarebbero emarginate. Non serve l’esercito in questo territorio, serve una visione. Ma cercheremo di collaborare fino a quando è possibile con il Comune”.

La foto in apertura è di Giovanni Izzo.