Anche l’acqua usata come arma di guerra in Ucraina

Mentre nel mondo si celebra la giornata dell'acqua, i potenti usano le risorse idriche per combattere.

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Domani si celebra la Giornata mondiale dell’acqua, risorsa preziosa per la vita e ricchezza (scarsa) soggetta ad un vero e proprio watergrabbing in molte regioni del globo.

Per accaparrarsi la gestione di fiumi, laghi e corsi d’acqua, non si esita a ricorrere alle armi. Ma l’acqua è anche un’arma di guerra contro i civili e il conflitto in Ucraina lo dimostra.

Un approfondimento del Water Grabbing Observatory (Osservatorio permanente sui conflitti sorti per le risorse idriche) spiega proprio come colpire le riserve d’acqua dei civili in Ucraina, sia una modalità bellica per indebolire il Paese.

Il water grabbing, l’accaparramento, prende la forma di una privazione destinata a prosciugare le forze e costringere un’intera città alla resa. 

«Si sottrae acqua con la forza anche per liberare il campo dai civili prima di un’occupazione, come accaduto nell’area metropolitana di Donetsk, una delle due autoproclamate repubbliche dell’est ucraino», si legge nel portale.

«Nei giorni precedenti il 20 febbraio – fa sapere il Comitato Internazionale della Croce Rossa – le ostilità hanno reso inservibili l’impianto di depurazione di Karlivska e la First Lift Pumping Station della South Donbas Waterway, la principale conduttura idrica dell’oblast (ndr l’equivalente amministrativo delle regioni italiane)».

Fino a quel momento tali infrastrutture servivano a soddisfare i bisogni di oltre un milione di persone, «compresi ospedali e altri servizi essenziali che ora dipendono dalle cisterne d’acqua. Difficile individuare con certezza la provenienza del duro colpo».

Non è quindi solo la Russia a danneggiare e colpire infrastrutture necessarie ai civili, ma anche l’esercito ucraino non esita ad usare le armi contro obiettivi sensibili nelle regioni abitate dai separatisti.

E’ avvenuto anche in passato, come si legge sempre in questo approfondimento.

«Nel 2014 – scrive l’Osservatorio – anche l’Ucraina ha impiegato l’acqua come arma. Dopo l’invasione russa della Crimea, le autorità ucraine hanno deviato il corso del North Crimean Canal, necessario ad alimentare il comparto industriale ed agricolo della tanto strategica quanto arida penisola».

(Leggi qui l’articolo del portale Water grabbing.)