Alta tensione tra India e Cina, l’Himalaya sempre conteso

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Per il governo indiano si è trattato di “invasione”. E la tensione resta alta, a distanza di mesi.

Lo scorso dicembre le truppe cinesi sarebbero entrate nell’area di Tawang, che si trova nell’Arunachal Pradesh, lo Stato indiano più ad Est.

Ne è scaturito uno scontro con i militari di Nuova Delhi, che ha causato ferimenti non gravi da ambo le parti.

Le dispute lungo il confine indo-cinese durano da decenni, ma questa volta si teme un peggioramento delle relazioni tra i due Paesi più popolosi al mondo.

Fa paura l’uso del termine “invasione”, così come l’annuncio – da parte del ministro degli Esteri Jaishankar – di un dispiegamento di soldati «a un livello senza precedenti».

Sulle cime dell’Himalaya i due colossi asiatici hanno tuttora ingaggiato una partita a risiko pericolosa.

Il principale leader dell’opposizione indiana, Rahul Gandhi, ha persino alzato l’asticella della preoccupazione: il governo di Narendra Modi starebbe ignorando la minaccia di Pechino.

Secondo il pronipote di Nehru Gandhi, l’esercito di Xi Jinping «non si sta preparando a un’incursione ma a una guerra a tutti gli effetti».

Una denuncia che evoca il dibattito su Taiwan: ci sarà un’escalation? La frontiera himalayana è un’area completamente diversa, sebbene altrettanto sensibile.

Chiamata “Linea di Controllo Effettivo”, si estende per quasi 3.500 chilometri e nel 1962 fu teatro di una guerra in cui l’India perse 38mila chilometri del suo territorio.

Oggi alcune regioni restano contese, perché strategiche per la costruzione di infrastrutture.

Nel giugno 2020 la realizzazione di una strada nel Ladakh, che conduce a una base aerea indiana a cinquemila metri di altitudine, ha scatenato scontri in cui sono morti 20 indiani e quattro cinesi.

La Cina è determinata a ultimare aeroporti, ferrovie e strade, come la via di comunicazione che connette lo Xinjiang al Tibet.

Al tempo stesso, i falchi ultranazionalisti del partito di Modi vorrebbero riprendersi il Kashmir pachistano, dove passa l’autostrada del Karakorum, una delle più importanti opere del China Pakistan Economic Corridor.

L’Asia e tutto il pianeta tremerebbero se si confrontassero due potenze nucleari, India e Pakistan alleato della Cina.