Popoli e Missione di Luglio-agosto, in cerca di terre nuove dove mettere radici

Facebooktwitterlinkedinmail

Sfogliare le pagine e cambiare continente, testimoni, culture e problematiche.

Il numero di luglio e agosto di Popoli e Missione ci porta in giro per il mondo, seguendo le rotte e le speranze di migliaia di migranti “Alla ricerca di terre nuove” come recita lo strillo di copertina che richiama al dossier interno.

Esperienze raccolte sul territorio italiano, dove hanno trovato accoglienza profughi che hanno vissuto l’esperienza dei corridoi umanitari.

Tante storie che si snodano nella grande narrazione della Storia, come nel caso della piccola Daria, scappata da Kharkiv nei primi giorni dell’invasione russa in Ucraina e accolta alla scuola di danza del Teatro della Scala di Milano.

O come per Joy e Lamin, due ragazzi africani accolti da singoli o famiglie che li ospitano con amicizia.

Ma nel caso dei corridoi umanitari è tutta una comunità cittadina che si prende carico di una famiglia siriana che si lascia alle spalle la sua terra devastata dalla guerra.

Anche questi sono esempi della “globalizzazione” della solidarietà di cui parla Gianni Borsa, direttore di Popoli e Missione, nel suo editoriale:

«In una Chiesa universale chiama da papa Francesco attraverso il cammino sinodale ad un serio confronto con la Parola e i vissuti, una profonda e sincera riflessione potrà dischiudere nuovi orizzonti della sua stessa identità e proiezione missionaria».

Per l’attualità dal mondo segnaliamo un servizio sui minerali preziosi raccolti in Africa e portati in Nord Europa per essere trattati e trasformati in componenti di prodotti di hig tech: i prossimi decenni saranno infatti caratterizzati da una nuova “corsa all’oro” con metalli come il coltan, il nichel e il litio per la produzione di battere elettriche per l’alimentazione delle auto del futuro.

Nel pianeta interconnesso non ci sono più zone franche in cui la crescita di un Paese non abbia conseguenze per altri.

Basta guardare il caso del Libano, arrivato ad una situazione di default senza ritorno a causa della difficile situazione interna.

La presenza di un milione e mezzo di profughi siriani nel piccolo “Paese dei cedri” ha portato ad una complicata crisi istituzionale e politica che va ad aggravare la crisi di questa straordinaria nazione multietnica e multireligiosa per costituzione e tradizione storica.

Basta leggere il servizio su “Povertà e delinquenza ad Haiti” per comprendere la situazione in cui è potuta accadere la morte della missionaria lombarda Luisa Dell’Orto.

Dopo terremoti, colpi di Stato e cicloni, tra precarietà e denutrizione, l’isola caraibica è sommersa da una ondata di violenza con scontri continui tra gang di giovanissimi, mentre missionari e Ong cercano di aiutare soprattutto bambini e famiglie.

La strage di 50 cristiani dello scorso 6 giugno in una chiesa nel Sud ovest della Nigeria, riaccende i riflettori sulla violenza che stringe il Paese in una morsa sempre più stretta.

Povertà e conflitti etnici stanno rendendo sempre più precaria la situazione di molte regioni.

Tra le voci da ascoltare, la testimonianza di un giovane seminarista di Genova è l’occasione per approfondire le ragioni profonde di una vocazione missionaria dove, come Francesco Quell’Oller, la speranza del Vangelo diventa davvero il proprio orizzonte di vita.

Ricordiamo infine le pagine dedicate alle iniziative messe in campo dalla Fondazione Missio e dai progetti da portare avanti per promuovere importanti realizzazioni come quella del pozzo di Makifu in Tanzania.