Piano Mattei, Focsiv: “non ridurre lo sviluppo a nuove fonti energetiche ed estrazione di minerali”

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“Non si può ridurre lo sviluppo all’approvvigionamento di nuove fonti energetiche, all’estrazione di minerali ‘preziosi’ e a mega commesse infrastrutturali”.

Lo sviluppo dell’Africa, e implicitamente quello dell’Europa, è soprattutto “sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti all’estero;

superamento delle barriere tariffarie europee e gestione generosa e prudente del debito, perché non diventi una trappola” per i Paesi impoveriti.

A dirlo, in questa intervista per Popoli e Missione online, è Ivana Borsotto, presidente di Focsiv, che commenta con noi punti deboli e di potenziale forza, contenuti nel ‘Piano Mattei per l’Africa’, ancora in fase di costruzione.

La ‘novità’ del progetto italiano, secondo Borsotto, “potrà essere apprezzata solo se verrà perseguito e realizzato l’obiettivo dello sviluppo dei Paesi africani più che quello del ruolo strategico dell’Italia come hub energetico per l’Europa”.

Dice la Presidente di Focsiv che lo “sviluppo non può fondarsi solamente sul capitale economico, ma necessita di capitale umano, relazionale, sociale ed istituzionale”.

Sviluppo è integrazione verso mercati comuni, regionali e continentali “evitando i costi della competizione tra Stati e regioni”.

Cruciale, secondo Ivana Borsotto, è “valutare positivamente o meno il Piano Mattei quando l’elenco delle attività in esso contenute verrà tradotto in un sistema equilibrato di programmi e progetti che distingua tra Cooperazione allo sviluppo e promozione delle esportazioni e degli investimenti”.

Ossia, un conto sono i progetti di Cooperazione allo sviluppo e un conto è la promozione degli investimenti italiani all’estero: sovrapporre i due piani non è corretto.

Inoltre, un importante passaggio, riguarda il budget per l’Aiuto pubblico allo sviluppo, col quale si fa Cooperazione, ancora troppo lontano dal fatidico 0,70% del Pil.

“Bisogna partire – dice la presidente della Focsiv – dal rapido mantenimento dell’impegno assunto dall’Italia in sede ONU, ben 50 anni fa , di dedicare lo 0,70% del suo Reddito nazionale lordo agli aiuti allo sviluppo: percentuale attualmente corrispondente a circa 13 miliardi di euro annui”.

Preoccupa poi la Focsiv il fatto che tra i suoi obiettivi strategici il Piano Mattei contenga quello di “prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari” .

“Si ha l’impressione – dice Borsotto – di vivere in un mondo capovolto: ci si domanda se con la Cooperazione internazionale o con il Piano Mattei ‘li aiutiamo a casa loro’, ma con il retro-pensiero di contenere i flussi migratori”.

Ma c’è anche un altro paradosso:

“in effetti sono loro che aiutano noi a casa nostra, prendendosi cura dei nostri anziani – afferma ancora la presidente della Focsiv – costruendo le nostre case, sostenendo le nostre pensioni, lavorando nei nostri ristoranti, raccogliendo la nostra frutta, creando nuove imprese e quant’altro”. 

(Foto di Git Stephen Gitau, priva di copyright https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-seduto-a-leggere-un-libro-1667843/)