Intenzione di preghiera/Maggio. Chiesa-famiglia, segno di comunione

Facebooktwitterlinkedinmail

In Africa la Chiesa è definita spesso e volentieri come “Chiesa-famiglia”, in quanto essa è vista – non solo dai cristiani – come strumento di riconciliazione, di giustizia e di pace in tutto il continente; in tal modo intende ricordare a tutti i popoli e le persone che lì conducono la loro esistenza che essi sono sorelle e fratelli, e che ognuno ha il dovere di ricercare innanzi tutto ciò che contribuisce a edificare la fraternità, la pace e la giustizia. Nel disegno di Dio, la Chiesa non è un mezzo che si possa impiegare per una qualsivoglia ideologia. Piuttosto, nel mistero della comunicazione dell’amore di Dio all’umanità, essa è segno e strumento della comunione della famiglia umana con il Padre e della comunione tra gli uomini con tutta la creazione. Essa è fondamentalmente la portatrice vitale ed essenziale della Parola e del pane di vita, Parola e pane d’amore per tutti, nessuno escluso.

In questa prospettiva, in Africa il senso della fraternità ecclesiale va oltre i limiti della propria famiglia, della propria tribù o etnia. E’ un valore realmente radicato negli ambienti africani, in quanto, fonte di ispirazione dei comportamenti di solidarietà che hanno portato in – anni recenti – molta gente fino alla morte, perché alcuni hanno rifiutato di partecipare alla violenza esercitata dalle loro etnie contro gli altri, o perché hanno protetto e difeso gente votata allo sterminio da parte dei loro stessi gruppi.

È in questa tradizione segnata dalla sacralità della vita, dalla fraternità e dal senso della parola, che si iscrive in Africa la definizione della Chiesa come Famiglia di Dio. Primariamente essa è luogo di comunione e di fraternità, e mediante l’impegno dei propri membri è sempre più fermento di unità fra i popoli e segno di speranza per tutto il continente. Perciò la missione della Chiesa in Africa può essere compresa solo a partire dalla fraternità che scaturisce dalla pace che ci dona Cristo attraverso il sacrificio della croce. L’annuncio della buona novella ai popoli africani, tutt’ora lacerati da conflitti e da guerre decennali, fa sì che l’attività missionaria della Chiesa nel continente si congiunga intimamente con le aspirazioni più profonde dell’animo umano, specialmente con quelle dei più poveri.

Il Vangelo vissuto con coerenza dalle comunità cristiane si dimostra così fermento di fraternità, di unità e di pace, e la Chiesa africana diventa sempre più una comunità che guarisce, riconcilia, perdona e incoraggia, in poche parole una Chiesa coerentemente impegnata nella promozione umana e nell’annuncio del Vangelo.