Il Santo Padre ieri ha nominato vescovo di São Félix in Brasile, don Lucio Nicoletto, fidei donum di Padova, in missione nella diocesi del Roraima.
Questa notizia è due volte lieta per il mondo missionario: don Lucio vive da 17 anni nel grande Paese latinoamericano e la sua conoscenza della realtà brasiliana è oramai molto profonda.
E il fidei donum abbraccia anche la difesa dei più fragili in modo molto radicale e perentorio.
Si misura con molti dei temi più pregnanti della nostra epoca: dai profughi giunti dal Venezuela, ai cercatori d’oro fuorilegge, dal dramma del disboscamento alla ricerca della sopravvivenza per le comunità autoctone.
Don Lucio, classe 1972 è nato ad Este, nella provincia di Padova e ha studiato filosofia e Teologia in Italia, per terminare gli studi proprio in Brasile, nella Pontifícia Universidade Católica di Rio de Janeiro.
«Ho capito che i più poveri hanno bisogno di umanità che si traduce in tempo per ascoltare, per condividere un panino.
Troppe volte siamo abituati a dare beni materiali ma non il cuore», ha affermato tempo fa il missionario, parlando con la redazione di Popoli e Missione.
«Anche noi preti ci siamo abituati ad offrire servizi ma oltre alla fame di cibo c’è quella d’amore. È l’amore che dà dignità alla persona», dice.
Il missionario ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 7 giugno 1998 ed è stato incardinato nella diocesi di Padova e dal 2016 è vicario generale della diocesi di Roraima di cui è stato anche amministratore Diocesano.
«Nel Brasile amazzonico sono passate decine di migliaia di disperati – racconta –. A Nord si sono insediate persone uscite dal carcere e sono iniziati traffici illegali insieme ai garimperos (cercatori d’oro, ndr) della zona».
Col governo Bolsonaro il fenomeno del garimpo – dichiarato illegale ma non combattuto – è esploso, creando molti problemi alle popolazioni indigene locali.
«Il cardinale Geraldo Agnelo, allora vescovo di Salvador Bahia nonché presidente della Cnbb (la conferenza dei vescovi brasiliani, ndr) – dice don Nicoletto – una volta si lasciò sfuggire una battuta dicendo che Roraima era come il Far west!
E’ una terra dove ci sono le leggi ma nessuno le rispetta». Clicca qui.