«Alle 3 di questa notte, a 110 miglia nautiche da Gaza, in acque internazionali, la nave Madleen è stata illegalmente invasa dall’esercito israeliano.
Diversi quadricotteri hanno prima avvicinato e poi attaccato le persone a bordo, e sull’imbarcazione è stata spruzzata una sostanza chimica bianca che danneggia la vista.
L’equipaggio civile disarmato della Madleen è stato catturato e la Madleen sequestrata e tutto l’aiuto umanitario che conteneva, compreso il latte in polvere per i bambini, il cibo, e il materiale sanitario sono stati portati via».
Non abbiamo ancora nessuna notizia delle 12 persone a bordo della Madleen».
Tra loro c’è l’attivista svedese Greta Thunberg.
E’ l’ultimo aggiornamento pubblicato sui social dalla Gaza Freedom Flotilla coalition, che ha sostenuto e organizzato la ‘spedizione’ umanitaria via mare per rompere l’assedio di Gaza e portare nella Striscia beni di prima necessità.
«Se state guardando questo video significa che siamo stati intercettati nelle acque internazionali dalle forze israeliane: fate pressione sul governo svedese per liberare me e tutti gli altri il più presto possibile».
E’ l’appello giunto immediatamente dopo l’arresto, da Greta e dagli altri 11 attivisti, che avevano preregistrato un video messaggio nel caso in cui fossero stati catturati, come poi di fatto è avvenuto.
L’uso della parola ‘kidnapped’, sequestrato, da parte degli attivisti, non è casuale: l’arresto di civili disarmati, in acque internazionali, è un reato e configura un vero e proprio ‘sequestro illegale’.
Tra gli attivisti sequestrarti ci sono anche l’ingegnere spagnolo Sergio Toribio che ha fatto parte della Ong Sea Watch y SOS Humanity, e l’attivista brasiliano Thiago Avila.
Qui il video diffuso dagli attivisti dopo la loro cattura.
«In quanto potenza occupante (come riconosciuto dalla Corte Internazionale di Giustizia), Israele ha l’obbligo legale di garantire ai civili di Gaza cibo e medicine a sufficienza.
Avrebbero dovuto lasciare che Madleen consegnasse i suoi aiuti umanitari a Gaza», ha scritto Amnesty International su X.
«Inaccettabile, una palese violazione del diritto internazionale e umanitario, un attacco alla solidarietà tra i popoli, al diritto all’assistenza umanitaria e alla libertà di coscienza e di espressione».
Lo riporta il Sir, e sono le parole di Agostino Sella, presidente della associazione di ispirazione salesiana “Don Bosco 2000” di Piazza Armerina, nell’esprimere profonda preoccupazione e ferma condanna» per quanto avvenuto.