Domenica delle Palme in Centrafrica con padre Aurelio (vescovo)

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«Domenica delle Palme a Gambo, una parrocchia a 75 km da Bangassou, con benedizione della nuova scuola parrocchiale. Insieme ai bambini del centro orfani Maman Tongolo, in gita!».

Lo scrive padre Aurelio Gazzera, vescovo di Bangassou in Repubblica Centrafricana, raccontando tramite le foto, una festività (quella delle Palme) completamente diversa da quella che viviamo da noi in Europa.

Centinaia di fedeli riuniti, soprattutto bambini, tante stuoie colorate in terra e cibo comunitario: in Centrafrica la preparazione alla Pasqua ha un altro sapore.

Papa Francesco ha chiesto al carmelitano padre Aurelio di mettersi a servizio di una diocesi lontana da tutto, un luogo che dista dalla capitale Bangui ben 750km senza strade asfaltate.

Un viaggio di giorni e giorni, anche nella stagione secca. Il vescovo Aguirre, spagnolo, guida la diocesi dal 2000 e adesso è affiancato da padre Aurelio.

«Qui la vita delle donne è molto difficile – scrive il vescovo Gazzera – Ci sono diversi abusi e violenze, ferite ed umiliazioni per le donne. Ma in generale le donne hanno dei loro spazi e sanno affermarsi».

Nei 34 anni di servizio come missionario in Repubblica Centrafrica, padre Aurelio non è mai rimasto a guardare passivamente quello che accadeva.

Come quando ad aprile 2019 è stato arrestato per aver difeso i diritti degli abitanti poveri contro gli sfruttatori di una delle miniere d’oro del Paese, proprio vicino a Bazoum.

In quell’occasione si era avvicinato al sito minerario che passava non lontano dalla sua missione.

Si era installata lì una società mineraria cinese che con grandi macchinari deviava il corso dell’acqua del fiume, scavando e setacciando il fondale.

L’intera cittadinanza si schierò con lui e pretese che fosse subito scarcerato.

«Il mio è un vangelo che si incarna», racconta oggi padre Aurelio.