Covid Brasile: tra scandali e tangenti, primi effetti positivi dei vaccini

Il Paese supera i 500mila morti, "le zone indigene sono difficilmente raggiungibili", spiega Maria Soave Buscemi.

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Con una media di 49mila 158 infetti al giorno e 754 nuovi morti per Covid nelle ultime 24 ore, il Brasile registra in realtà un leggero calo nella media giornaliera delle vittime per la seconda settimana di seguito.

Ma nessuna illusione, avvertono anche i nostri missionari.

«Dipende molto dagli Stati, considerato che parliamo di vastità enormi e di una federazione di ben 26 Stati, e dipende anche molto dai vaccini utilizzati. Nel Sud e nei piccoli centri va un pochino meglio…», ci ricorda Maria Soave Buscemi, missionaria laica in Brasile, temporaneamente in Italia.

Il bilancio è comunque ancora catastrofico, il numero dei morti ha superato le 500mila unità dall’inizio dell’emergenza pandemica ad oggi, e si attesta sui 1400 deceduti al giorno.

Numeri «troppo elevati, con una curva leggermente in flessione ma non stabile», aggiunge Buscemi, per poter parlare di inversione di tendenza. Le statistiche però fanno ben sperare sugli effetti positivi del vaccino.

Fino ad aprile i morti erano 2000 al giorno, una cifra record che ha fatto parlare di vera e propria strage e di genocidio delle popolazioni indigene.

A tenere alta l’attenzione mediatica e a sobillare le piazze, in queste settimane, è stato comunque lo scandalo dei lotti di vaccino AstraZeneca somministrati quando già scaduti, e la più spinosa questione delle presunte tangenti governative per l’acquisto di lotti di vaccino indiano. 

Per quest’ultima vicenda, che vede coinvolti alti esponenti del governo, sono state chieste le dimissioni del Presidente Jair Bolsonaro (si parla di impeachment), accusato di aver gestito in modo pessimo l’intera emergenza sanitaria fin dalle prima battute.

Grande quanto 30 volte l’Italia, il Brasile comprende 26 Stati federali con amministrazioni autonome sebbene dipendenti dalla linea politica della presidenza Bolsonaro ed ha sofferto enormemente per il contagio del virus in questo anno e mezzo di pandemia.

«Il grosso problema resta nella regione indigena che non è facilmente raggiungibile», precisa Maria Soave Buscemi.

Il bilancio dei morti è devastante: dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono state infettate 18 milioni e 793mila persone e almeno una su 400 residenti è deceduta per le complicazioni del Coronavirus. Si contano più di 500mila morti, una vera ecatombe bellica.

Ma soprattutto il Brasile ha sofferto per una politica negazionista che ha ignorato a lungo l’incidenza del virus.

La campagna di vaccinazione partita il 17 gennaio scorso, in ogni caso prosegue: è ancora presto per cantar vittoria ma i vaccini hanno una loro efficacia, perlomeno laddove è possibile somministrarli con più facilità.

(Foto di Spencer Davis per Pixabay libera da copyright)