Cardinal Zuppi: una “Chiesa di strada che parla a tutti con amore”

Sul tema degli abusi sui minori: "c'è assoluta volontà di far chiarezza, non di coprire, Chiesa madre dalla parte delle vittime"

Facebooktwitterlinkedinmail

«Voi aiutate tanti a capire le scelte della Chiesa che alle volte possono sembrare così distanti e incomprensibili».

E’ la Chiesa che «sta per strada e cammina in quella che è la missione di sempre: la Chiesa che parla a tutti e vuole raggiungere il cuore di tutti e che parla l’unica lingua nella babele di questo mondo,  la lingua dell’amore».

Così il cardinal Matteo Zuppi, neo-presidente della Conferenza Episcopale Italiana si è rivolto ai giornalisti, nella sua prima dichiarazione alla stampa dopo la nomina alla guida dei vescovi italiani.

«E’ una Chiesa che ascolta», dice il vescovo di Bologna, ma «l’ascolto ferisce: chi ascolta fa sua quella sofferenza. quello che stiamo vivendo ci aiuta a comprendere le tante sofferenze».

«Oggi c’è un pezzo di sinodalità – ha aggiunto il vescovo – che è entrato dentro la collegialità e che mi incoraggia nelle tante sfide e difficoltà a credere che la Chiesa, con i suoi molti compagni di viaggio, consapevoli e non, farà risplendere la misericordia e l’amore di Dio di cui il mondo ha enorme bisogno».

Ha aggiunto: «chiedo alla madonna di San Luca e Maria madre della Chiesa di accompagnarci in questo cammino».

Don Matteo Zuppi indica tre dinamiche che lo accompagneranno in questo percorso alla guida della chiesa italiana: «vivere in obbedienza, nella collegialità e nella sinodalità».

Il presidente della Cei ha accennato a due pandemie: quella del Covid e quella della guerra che «in queste settimane e mesi terribili sta coinvolgendo tutto il mondo, non facendoci dimenticare anche gli altri pezzi delle altre guerre».

Infine, rispondendo alle domande sugli abusi sui minori (è stato approvato oggi un documento su “cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili”) il cardinale ha risposto:

«non c’è nessuna volontà di copertura, direi tutt’altro, non vogliamo sfuggire, l’interesse è quello di avere una giusta e vera chiarezza» e «non c’è paura, per certi versi c’è la volontà dolorosamente e fermamente di cercare di chiarire con esattezza».

La Chiesa «è una madre che sta dalla parte delle vittime».