Alex Zanotelli: “la pace va anche osata!”, 30 anni fa la marcia dei 500 a Sarajevo

Intervista al missionario comboniano che ci ricorda il valore della nonviolenza militante.

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«Ho ricordato fin dall’inizio di questa guerra folle, e ricordo a tutti ora, che la pace va anche osata! Che Gesù ci ha insegnato la non violenza attiva».

L’esempio di don Tonino Bello e del vescovo Bettazzi, che nel 1992 con i 500 Beati Costruttori di pace «entrarono a Sarajevo per dire ‘basta!’ alla guerra, dovrebbe guidarci anche adesso. Dove è finita quella Chiesa profetica?».

A chiederselo in questa intervista con Popoli e Missione è padre Alex Zanotelli, missionario comboniano che ha trascorso una vita intera in Africa e oggi opera a Napoli.

«Ho fatto di tutto per cercare di spronare la Chiesa ad una azione concreta contro questo conflitto, ma non ci sono riuscito», ammette.

«Una cosa è chiarissima: sia il popolo russo che quello ucraino sono due popoli fratelli molto religiosi. Kiev è una Gerusalemme per loro, anche per i russi: è la Città Santa».

E allora, perchè non puntare «sull’elemento religioso ad alto livello? Coraggio! Dei politici non si fida più nessuno, ma la leva religiosa poteva e può far scattare qualcosa.

Ho proposto che i presidenti delle Conferenze episcopali d’Europa entrassero a Kiev, anche sotto le bombe, nella basilica di Santa Sofia, in un pellegrinaggio penitenziale, perchè le colpe di tutto questo non sono solo della Russia, sono anche le nostre.

Eppure non c’è stato verso di far partire nulla».

Poi aggiunge: «Ci possono essere altri tipi di resistenza dal basso: l’Ucraina è andata al massacro».

Padre Alex dice anche: «io non so e non posso giudicare un popolo che si difende. Penso ai russi e agli ucraini che sono molto religiosi ma quella religione serve il nazionalismo e questo è pericolosissimo».

«C’è un silenzio che a me fa spavento: per fortuna abbiamo papa Francesco che è un profeta e ringraziamo il Signore che ce l’ha regalato».

Ragionando sulle modalità possibili per interrompere il meccanismo perverso delle armi, padre Alex aggiunge: «non ne usciremo finchè non diremo: smettetela e sedetevi ad un tavolo».

Ricordando il magistero del papa, dice: «le parole di Francesco nella Fratelli Tutti sono chiare:  non ci può più essere una guerra giusta, ma sono tutte sbagliate, mai più la guerra!».

«Ritorno ad una delle parabole di Gesù: aveva capito che il suo popolo stava andando dritto alla guerra contro Roma. La voglia della rivolta c’era, ma lui ha detto costantemente no!».

Sulla corsa al riarmo in Europa, Zanotelli è altrettanto chiaro:

«il 2% del Pil in armi è pura pazzia! Stiamo arrivando alla follia del riarmarci e saranno nuove guerre. Si dà consistenza al complesso militar industriale; oggi siamo sul baratro di due terribili eventi: l’inverno atomico e l’estate incandescente, per via della crisi climatica».

La guerra non fa altro che «aumentare questo incredibile disastro climatico, chi usa più petrolio è l’esercito americano: è una macchina da guerra e il pianeta non la sostiene più.

L’unica speranza per l’umanità è una visione plurale: la capacità di accoglierci nella nostra diversità».