Gaza: il dolore del Papa e lo sgomento della Cei, appello per fermare le armi

Le aberrazioni belliche a Gaza hanno oramai da tempo superato ogni limite: amputati dieci bambini al giorno

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Papa Leone XIV è «profondamente rattristato nell’apprendere della perdita di vite umane e dei feriti causati dall’attacco militare alla chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza».

Così in un telegramma di cordoglio inviato dal Papa ma a firma del cardinale Pietro Parolin, al parroco Gabriele Romanelli dopo l’attentato di stamani, la Chiesa assicura «la sua vicinanza spirituale».

Stamani anche la presidenza della Cei in una nota, dopo l’attacco israeliano all’unica parrocchia cattolica della Striscia che ha ferito gravemente almeno sei persone, ha scritto:

«Apprendiamo con sgomento dell’inaccettabile attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza».

I vescovi esprimono «vicinanza alla comunità della parrocchia colpita, con un particolare pensiero a coloro che soffrono e ai feriti, tra i quali padre Gabriel Romanelli».

Si parla di due morti ma non ci sono conferme.

«Nel condannare fermamente le violenze che continuano a seminare distruzione e morte tra la popolazione della Striscia duramente provata da mesi di guerra – dicono ancora i vescovi italiani – rivolgiamo un appello alle parti coinvolte e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si avvii un negoziato, unica strada possibile per giungere alla pace».

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, parlando con i media vaticani ha precisato che «le informazioni sono ancora parziali, perché la comunicazione con Gaza non è semplicissima, soprattutto oggi».

Assicurando che la Chiesa italiana e il Vaticano non lasceranno sola Gaza nè la parrocchia sotto attacco:

«non li lasceremo mai soli», ha detto.

Il cardinale conferma che ci sono diversi feriti, alcuni in gravi condizioni ma non si hanno notizie relativamente a due donne che sarebbero state uccise, secondo alcune fonti locali.

«Noi cerchiamo sempre di raggiungere Gaza in tutti i modi possibili, direttamente e indirettamente – ha aggiunto Pizzaballa parlando con Vatican News –

Adesso è presto per parlare di tutto questo, bisogna capire cosa sia accaduto, cosa si deve fare, soprattutto per proteggere la nostra gente, naturalmente cercare di verificare che queste cose non accadono più e poi si vedrà come proseguire, ma certamente non li lasceremo mai soli».

Il cardinale ha aggiunto:

«dicono che si sia trattato di un errore da parte di un tank israeliano, ma non lo sappiamo, ha colpito la chiesa, direttamente la chiesa».

La realtà è che le aberrazioni belliche nella Striscia di Gaza hanno oramai da tempo superato ogni limite: Israele ha ucciso oltre 58mila persone e continua a bombardare preferibilmente i civili.

«Gaza è il luogo con il più alto numero di bambini mutilati pro-capite al mondo. Ogni giorno circa 10 bambini vengono amputati. In media a Gaza sono morti 28 bambini al giorno, dal 7 ottobre 2023.

Per capirci: è come se ogni giorno scomparisse un’intera classe dei vostri figli», scrive Gennaro Giudetti, operatore dell’OMS che si trova a Gaza in questo momento e che ogni giorno racconta pezzi della guerra sui civili.

«Chi paga per questo ‘errore tecnico’?», scriveva Giudetti qualche giorno fa, quando sei bambini in fila per l’acqua sono stati brutalmente ammazzati dalle bombe israeliane.  

In un comunicato ufficiale si legge che 94 corpi sono stati portati negli ospedali nelle ultime 48 ore e 252 persone sono state ferite.

L’intensità degli attacchi è sempre più evidente.

«Molti corpi sono intrappolati sotto le macerie e sulle strade, perchè i soccorritori non riescono a raggiungerli», si legge ancora nel comunicato del Ministero della sanità.

L’attacco di stamani all’unica parrocchia cattolica dell’intera Striscia è solo l’ennesimo gravissimo crimine che va ad aggiungersi a tutti quelli che rendono questa guerra su Gaza un genocidio mirato contro il popolo palestinese.