La “macelleria umana” di Gaza prosegue senza sosta, con attacchi israeliani su ospedali e case: stamani sono state ammazzate altre 23 persone, tra cui 3 giornalisti dell’ Al-Ahali Hospital, conosciuto come l’ospedale Battista.
E come se questa continua mattanza di uomini, donne e bambini martiri, con oltre 60mila morti, non fosse sufficiente, gli Stati Uniti ieri hanno messo il veto sul cessate-il-fuoco.
E’ stata bocciata infatti con 14 voti a favore e uno contro (quello americano), la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un “cessate-il-fuoco permanente”.
«Ci è stato impedito di adottare una bozza di Risoluzione che avrebbe chiesto un immediato, incondizionato e permanente cessate-il-fuoco a Gaza», si legge in un post delle UN su X.
Essendo tra i cinque membri permanenti del Consiglio (assieme a Russia, Cina, Francia e Regno Unito) gli Usa hanno diritto di veto.
La Risoluzione avrebbe naturalmente anche domandato «la liberazione di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e da altri gruppi».
Ma come è possibile dire no allo stop delle bombe su Gaza, nonostante l’immenso patrimonio di informazioni, video, testimonianze che arrivano ogni giorno dalla Striscia a raccontare il genocidio in corso?
«E’ inaccettabile per quello che dice e per quanto non dice», ha dichiarato ìla Rappresentante Usa Dorothy Shea.
Il pezzo mancante, secondo la Shea, sarebbe la non condanna esplicita di Hamas, nonostante la Risoluzione contenesse tutti gli elementi utili a proteggere i civili palestinesi e i restanti ostaggi israeliani, condannando il vero elemento condannabile: «la catastrofica situazione umanitaria», compresa la imminente carestia.
Il documento riaffermava inoltre «l’obbligo di entrambe le parti di rispettare il diritto internazionale incluso quello umanitario», si legge sul sito delle UN.
Questa mattina, dopo la bocciatura, il portavoce dell’UNRWA Chris Gunness ha definito “macelleria umana” (human abbattoir) il sistema di tortura chiamato “distribuzione degli aiuti” da parte della controversa Gaza humanitarian Foundation (GHF), dove le persone vengono prese di mira e ammazzate.
«Centinaia di persone vengono ammassate come animali dentro angusti recinti e massacrate come bestie al macello», è la scioccante dichiarazione di Gunness ad Al Jazeera.
«Il mondo guarda giorno dopo giorno le scene orribili dei palestinesi colpiti, feriti e uccisi a Gaza semplicemente mentre cercano di avere accesso al cibo», ha dichiarato Tom Fletcher, a capo di un dipartimento Onu che si occupa di interventi umanitari.