Climate change ed esondazioni ‘anomale’ del Nilo in Sud Sudan

Facebooktwitterlinkedinmail

«Quando il Nilo esonda adesso interi villaggi vengono sommersi». E questo significa distruzione per chi ci abita.

Ne abbiamo parlato con suor Elena Balatti, missionaria comboniana in Sud Sudan.

Perchè le esondazioni del grande fiume da un paio d’anni a questa parte sono così devastanti per il Sud Sudan?

E perchè un Paese africano che non possiede industrie (se non quella molto circoscritta dell’estrazione del petrolio) subisce più di altri le conseguenze deleterie dei cambiamenti climatici, normalmente legate alla produzione di Co2?

«Il Sud Sudan quest’anno è stato colpito in maniera estrema dalle alluvioni; ma queste non sono state causate dalle normali stagioni delle piogge. – ci spiega al telefono suor Elena da Malakal – C’è qualcosa di anomalo rispetto agli altri anni».

Sta di fatto che l’Africa risente più dell’Europa degli effetti del climate change.

La missionaria ci spiega come da millenni in Africa, durante la stagione delle piogge, si sperimentano precipitazioni meteo molto significative.

«Ma mai come in questo momento della Storia».

Suor Elena attribuisce la violenza delle alluvioni ai cambiamenti climatici. «Il Sud Sudan è sede del bacino del Nilo, che è il più esteso tra i molti fiumi africani.

Le alluvioni dunque non sarebbero nulla di sconvolgente, se non accadesse che il livello del fiume non si abbassa più, neanche durante la stagione secca…».

Tanto che poi, quando piove, le esondazioni sono talmente vaste da distruggere interi villaggi. Ma considerato, dice la suora, che nel Paese non ci sono industrie significative non si capisce come sia possibile che gli sconvolgimenti del clima colpiscano così duramente un Paese rurale.

«Da noi non ci sono industrie – dice – quindi siamo di fronte ad una ingiustizia che non è direttamente correlata all’inquinamento e all’emissione di gas nocivi. Almeno non quelli prodotti in Africa».

Cosa determina perciò questi fenomeni meteo tanto devastanti?

E’ probabile che sia proprio il nostro sviluppo industriale occidentale, senza controllo, a determinare sconvolgimenti del clima in Africa.

Questo solo la ricerca e studi mirati potranno confermarlo nei prossimi mesi. Ma già da tempo le agenzie delle Nazioni Unite lavorano per mettere un argine al fenomeno. 

(Sul prossimo numero de Il Ponte d’Oro un intero dossier sarà dedicato al tema del clima che cambia).