«Il dono della missione in Mozambico, precisamente tra il popolo Macua nel nord del Paese, mi ha profondamente trasformato.
Porto con me, con profonda gratitudine, tutto il denso vissuto di quegli anni, le relazioni significative che mi hanno toccato e convertito il cuore, la ricchezza della sapienza originaria macua che mi ha aperto orizzonti umani e spirituali nuovi».
Così si esprimeva esattamente sei mesi fa, in una intervista rilasciata a La Civiltà Cattolica, suor Simona Brambilla, missionaria della Consolata, appena nominata da papa Francesco Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
Non è un caso che il Papa abbia affidato proprio ad una missionaria- e ad una donna, la prima a ricoprire questo incarico – un dicastero prezioso per il rilancio della vita consacrata.
Sessanta anni a marzo prossimo, già superiora generale in Italia delle Missionarie della Consolata, suor Brambilla aveva rilasciato una lunga intervista nella quale parlava della missione come di una grande passione.
«E’ stata ed è per me essenzialmente un dono, un grande dono di Dio».
E ancora:
«Quando sono entrata tra le Missionarie della Consolata, pensavo che la missione fosse una cosa bella.
Ma quando l’ho sperimentata, ho scoperto che era molto, ma molto più bella di quanto pensassi».
Nata a Monza il 27 marzo 1965, suor Brambilla ha conseguito il diploma di infermiere nel 1986 e ha lavorato presso l’ospedale Leopoldo Mandic di Merate.
È entrata nell’Istituto delle Suore missionarie della Consolata nel 1988 ed ha emesso la prima professione religiosa nel 1991.
Ha conseguito la licenza in psicologia presso l’istituto di psicologia della Pontificia Università Gregoriana nel 1998.
Contemporaneamente a questa nomina, il pontefice ha nominato come pro-prefetto del medesimo Dicastero il cardinale salesiano Ángel Fernández Artime, 65 anni, già rettor maggiore della Congregazione salesiana dal marzo 2014 all’agosto 2024.