C’è un luogo in Giordania – e precisamente all’interno di uno speciale laboratorio scientifico che ospita un sincrotrone – dove collaborano, fianco a fianco, nemici storici.
Si sta parlando di Cipro, Turchia, Israele, Iran, Palestina, Pakistan, Egitto e, ovviamente, Giordania, che è il Paese ospitante.
Qui, di fronte alla scienza, cade ogni tipo di contrapposizione o retaggio di guerra, perché i fisici provenienti da queste nazioni mediorientali cooperano fianco a fianco in studi, ricerche, esperimenti.
Un sincrotrone è un acceleratore di elettroni, a forma circolare, che produce radiazione elettromagnetica utile per studiare la struttura della materia.
E il sincrotrone che si trova ad Allan (Giordania) è l’unico del Medio Oriente.
Si chiama SESAME (Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East) ed è il risultato della collaborazione di scienziati e governi della regione.
È stato sviluppato sotto l’egida dell’Unesco (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) e il suo obiettivo è quello di promuovere l’eccellenza scientifica e tecnologica in Medio Oriente e nei Paesi limitrofi, permettendo una ricerca in materie che vanno dalla medicina alla biologia, attraverso le proprietà di base della scienza dei materiali, della fisica e della chimica, fino all’assistenza sanitaria, all’ambiente e all’archeologia.
Ma il valore aggiunto di quest’acceleratore, collocato in un’area geografica delicata per gli equilibri geopolitici, è anche quello di costruire ponti culturali tra società diverse e promuovere la comprensione reciproca e la tolleranza attraverso la cooperazione internazionale in campo scientifico.
Infine, una chicca: SESAME è il primo grande acceleratore al mondo ad essere completamente alimentato da energia rinnovabile, il che lo rende ad emissioni zero.