Il festival della missione si interroga su “intra omnes”

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Ampio spazio, nel prosieguo della mattinata del Festival della Missione a Torino, ai temi dell’apertura alle questioni, e ancor più alle persone Lgbtq+.

“Intra omnes”, tutti dentro, si apre con la testimonianza di Marta e Giuseppe, genitori di Anna, che sin da giovane sente di essere un ragazzo.

Attraverserà, assieme ai genitori e ai due altri fratelli, un lungo percorso – sofferto – di transizione e quattro interventi chirurgici: oggi è Marco (“lo è sempre stato in realtà”, chiarisce la madre).

“I transessuali – dicono i genitori – non sono un mondo a parte, ma parte del mondo. E della Chiesa”.

Suor Teresa Forcades, teologa catalana, autrice fra gli altri del volume “Queer Mary”, accompagna i presenti in una riflessione sulle “etichette sessuali” e sulla morale sessuale, così pure sul senso della maternità, sulla “unicità” di ogni essere umano.

Parla di una Chiesa “che ha sempre avuto solo maschi nei luoghi decisionali” e infine si dice favorevole “non solo alle benedizioni, ma anche al matrimonio tra persone dello stesso sesso”.

Diego Passoni, conduttore radiofonico, racconta del suo passato in monastero, della sua omosessualità, della “impresentabilità secondo molti di chi è ai margini”.

Traspare una storia “faticosa” di omosessualità nella Chiesa, per poi ricordare “la bellezza dell’accogliere l’altro per come è”.