C’è un segreto nel cammino del dialogo spirituale e del “dialogo di vita” tra cristiani e buddisti in Cambogia, piccolo regno del Sud est asiatico con una popolazione di 18 milioni di abitanti al 98% buddista, con minoranze musulmane e una piccola comunità cattolica di circa 30mila fedeli.
Lo spiega il gesuita padre Enrique Figaredo, prefetto apostolico di Battambang, provincia al confine con la Thailandia, una zona negli ultimi mesi interessata da tensioni e scontri bellici nella zona di frontiera, che solo una tregua negoziata grazia alla mediazione della Malaysia ha temporaneamente fermato.
Il segreto, rivela il gesuita, è «meditare e approfondire insieme le caratteristiche e le profonde relazioni tra karuna e agàpe che riflettono i concetti – l’uno buddista, il secondo cristiano – di compassione e amore gratuito».
Così, spiega, «ricerchiamo un terreno comune tra cristianesimo e buddismo, due religioni in dialogo che conducono i rispettivi credenti a collaborare per guarire l’umanità ferita, per diffondere un messaggio di pace e riconciliazione, per promuovere il rispetto della creazione, a partire dalla madre Terra».
Echeggia forte, in un tempo di tensione e di conflitto tra Cambogia e Thailandia, una parola di guarigione delle relazioni reciproche e di riconciliazione che spera di influenzare i contendenti, per rimettere al centro della politica un’unica scelta di bene peri rispettivi popoli: la pace.
I buddisti spiegano che karuna è inseparabile da metta, tradotto come “gentilezza amorevole”.
Quest’ultima virtù ha come caratteristica la promozione del bene degli altri esseri viventi, mentre karuna ha come caratteristica la rimozione della sofferenza degli altri esseri viventi.
Ebbene, rileva Figaredo, «metta e karuna insieme formano una coppia di virtù che sembrano incontrare e racchiudere il concetto cristiano di agàpe, che si riferisce all’amore incondizionato, che unisce e guarisce».
Dispensare quest’amore è de facto una via di evangelizzazione: il prefetto apostolico racconta che i cambogiani «sono attratti quando vedono la compassione, apprezzano l’ascolto quando trovano nelle parrocchie persone pronte ad ascoltare i loro problemi, le lotte, le sofferenze: questo è considerato molto importante nella loro vita».
«Nella cattedrale di Battambang, quando celebro la messa, l’assemblea in chiesa è sempre composta per oltre metà da non battezzati.
Sono persone alla ricerca di Dio, di un senso all’esistenza» riferisce. «E sono colpiti dal fatto che ci interessiamo e ci prendiamo cura dei poveri, di orfani, indigenti, disabili» nota.
(Una versione lunga di questo pezzo è stata pubblicata su Popoli e Missione di settembre-ottobre)

