«La Chiesa invoca, annuncia e si mette al servizio della pace. Senza esitazioni, senza soste».
Ad apertura del Consiglio permanente della Cei, il cardinale presidente, Matteo Zuppi, si è così espresso a proposito del dolente capitolo relativo all’ “urgenza della pace per il mondo intero”.
«Facciamo nostre, dunque, le parole per la popolazione della Striscia di Gaza, pronunciate mercoledì scorso, al termine dell’udienza generale, da Leone XIV:
“È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza.
Rinnovo il mio appello accorato a consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone
malate” (Udienza generale, 21 maggio 2025)».
Il cardinal Zuppi prosegue:
«chiediamo il rispetto del diritto internazionale umanitario, l’ingresso di aiuti senza restrizioni, l’apertura di corridoi umanitari e soprattutto, la promozione di un dialogo che possa realizzare la soluzione “due popoli, due Stati”».
La sua attenzione va oltre la Palestina e il cardinale parla dello strazio della guerra in Ucraina:
«il nostro sguardo si rivolge anche all’Ucraina nell’auspicio che i fili del dialogo, già così difficili, siano rafforzati, trovino
le garanzie necessarie inserite in un quadro che permetta una pace giusta e sicura.
Non possiamo però dimenticare i tantissimi conflitti che insanguinano il pianeta».
In apertura del suo discorso Zuppi ha ricordato papa Francesco:
«tanti leader cristiani e di altre religioni; un popolo numeroso che – senza organizzazione, ma con intuito spirituale – ha reso omaggio a Francesco.
In tanti hanno espresso, nei giorni passati, il senso di mancanza perché lui non era più con noi.
È l’evidenza di quei “tutti” che si sono sentiti a casa con lui e che chiedono di trovare una Chiesa che accoglie, non perché accetta tutto, ma perché cambia tutti e tutto rendendo figli e amati».