India: casalinghe e violenza domestica

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Una media di 61 suicidi al giorno, uno ogni 25 minuti. Ciò significa che l’anno scorso 22.372 casalinghe indiane si sono tolte la vita.

L’ufficio nazionale del Casellario giudiziario compila una banca dati dei casi di suicidio a partire dal 1997, ovvero da quando il governo si è reso conto della crisi sanitaria e sociale che investe milioni dei suoi abitanti.

Oggi l’India conta il maggior numero di persone che rinunciano a vivere: 153.052 solo nel 2020.

La maggior parte maschi, soprattutto lavoratori del settore agricolo schiacciati dai debiti e dalla miseria. Tuttavia, il dato sulle donne e in particolare sulle casalinghe, 14.6% del totale, preoccupa per le cause scatenanti e perché a lungo ignorato.

Gli esperti sono convinti: è soprattutto la violenza domestica a trasformare la quotidianità femminile in una “tortura”.

Costrette a diventare spose e nuore troppo presto, in genere subito dopo il compimento dei 18 anni, e ad abitare con un uomo e una famiglia che non conoscono, le ragazze si ritrovano in una prigione. Nella nuova casa spesso non hanno diritti e sono sottoposte a restrizioni.

Come moderne schiave, vi trascorrono l’intera giornata, cucinando, pulendo, senza la possibilità di uscire o gestire un proprio patrimonio. E a tutto ciò si aggiungono maltrattamenti e botte. La loro istruzione e i loro sogni non hanno più importanza.

Spiega la psicologa di Varanasi, Usha Verma Srivastava: «Certamente le donne sono portate alla resilienza, ma c’è un limite a quanto si può tollerare».

E la pandemia ha esasperato questa condizione, a causa dei lockdown, delle limitazioni agli spostamenti e delle sofferenze che ha procurato.

Rakhi Dandona, professore di salute globale all’Università di Washington, spiega: «Si è generato un conflitto tra le aspirazioni delle donne e la rigidità ambientale».

Il numero dei suicidi è particolarmente alto negli Stati dell’India meridionale, dove lo sviluppo sta accelerando.

Ma anche lì, dove si studia di più, sopravvive lo stigma verso chi soffre di depressione e ansia, o si ribella. E pochissime donne chiedono un aiuto esperto.

(Foto Pexels libera da copyright)