Dopo il voto i missionari esortano: “proteggiamo le persone, non i confini”

Timori e speranze dei nostri missionari in Africa che commentano il risultato elettorale in Italia.

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«Per noi cristiani, e missionari, è l’umanità nel suo complesso ad essere importante non il confine.

Bisogna tutelare la persona umana che scappa dai propri confini, mentre la visione politica prevalente, in Italia come nel resto d’Europa, va sempre più nella direzione della chiusura e della difesa delle proprie frontiere geografiche».

E’ Francesco Zampese, missionario saveriano in Congo, oggi rientrato in Italia, ad esprimere un parere all’indomani del voto in Italia, che lui teme possa portare con sè «più chiusura e meno carità».

«Ecco: io non concepisco di non poter accogliere. Sento profondamente gli echi di una società italiana che va indietro anzichè evolversi. Non ha senso l’espressione ‘prima gli italiani’; io dico: prima gli esseri umani».

«Parliamo tanto di poveri ma chi sono i poveri oggi? Sono persone anzitutto: sono i siriani che scappano dalla guerra e dunque dai loro confini, è il congolese che scappa da un Paese dilaniato».

Come lui la pensa padre Antonio Guarino, comboniano in Zambia che dice:

«Non sono un analista e sono disilluso dalla politica, ma posso dire che sento una distanza tra quanto si promette in campagna elettorale e quanto si realizza, spero che chi ha votato questa coalizione politica di centro-destra sperando in un sostegno economico, in un lavoro, in un aiuto, non rimanga deluso».

E ancora: «Io e i miei confratelli abbiamo parlato del futuro dell’Italia e di quello che accadrà e anche loro hanno paura che ci si chiuda ulteriormente all’accoglienza dei migranti».

La destra in Europa sta prendendo sempre più piede, dicono i missionari e se «l’Africa subsahariana ha a che fare più con l’immigrazione interna, il Nord Africa è sempre più orientato alla migrazione verso l’Europa». 

«Non accetto l’espressione superficiale di aiutiamoli a casa loro – dice suor Elvira Tutolo, missionaria di santa Giovanna Antida Thouret in  Repubblica Centrafricana – ma credo nello sviluppo e ho una specie di speranza che l’Africa non venga abbandonata, nonostante si possano chiudere i confini».

«Sono davvero ferma sulla necessita ed opportunità di aumentare gli investimenti nei Paesi africani e la mia parzialissima esperienza mi dice che gli africani sono attaccati alle loro terre e in  fondo non vogliono lasciare i loro Paesi».

Fra Ettore Marangi francescano da Nairobi in Kenya, conclude:

«In un momento storico difficile per l’intera umanità, minacciata da recessione economica e conflitto nucleare, la politica italiana soffre per l’assenza di forze sociali che si facciano portavoce dei valori cristiani, autorevolmente espressi da Papa Francesco».